Vincenzo De Moro

Luce e Colori di un artista di San Martino

Vincenzo De Moro

“luce e colori  di un artista di San Martino”

di Annamaria Fazzari

Non è facile scrivere di una persona che si conosce.

Non è facile, soprattutto, quando si deve raccontare delle emozioni e dell’essere di questa persona.

E si, perché parlare dell’opera di Vincenzo De Moro significa inevitabilmente parlare delle sue emozioni, del suo essere.

E allora si ha paura di dire qualcosa che lui è restio a dire, ma che comunque rivela ed esprime a suo modo, attraverso l’arte, attraverso i colori, attraverso la luce dei suoi quadri.

I suoi colori non parlano, esprimono l’essenza dell’uomo. L’uomo allo stato puro.

Ogni sua pennellata da un senso al colore e solo l’arte può fare questo.

Ma tutto ciò non lo si percepisce semplicemente guardando le sue opere, ma occorre lasciarsi rapire dai suoi dipinti e lasciarsi trasportare dalle sue pennellate.

Porsi di fronte ad un suo dipinto significa essere pronti ad intraprendere un viaggio attraverso i sensi, le emozioni, le apprensioni, le ansietà, le agitazioni, le sofferenze e le gioie che  ogni uomo vive.

Ciò che dicono i suoi quadri, non lo si racconta, lo si vive.

Quando ci si pone davanti ad un dipinto di Vincenzo si deve essere pronti ad affrontare un viaggio verso il nostro io, liberandoci dalla nostra “concretezza” ed allora i colori si imprimono nella mente, penetrano l’anima e di istinto gli occhi si socchiudono quasi a volere imprigionare i colori dentro di noi, a non farli scappare via.

I colori ci inondano, ci pervadono e straripando ci guidano in quella dimensione che ognuno di noi fa fatica a riconoscere, a sentire, a vivere ma che è dentro di noi.

Attraverso i colori di Vincenzo sentiamo ciò che siamo, ma che mai riusciremo a individuare, specificare o esprimere attraverso il nostro linguaggio.

Nelle sue opere più recenti la luce e i colori svelano inconfutabilmente le radici meridionali dell’artista.

Carlo Serafini, nel presentare le recenti opere di Vincenzo, ha scritto: “Sicuramente la luce di un certo meridione originale e originario riverbera nei timbri accesi delle ultime opere ……”.

D’altronde, la continua presenza di Vincenzo a San Martino, dove si rifugia in un piccolo studio per dipingere, rivela l’esigenza dell’artista di un contatto diretto con le sue origini. A San Martino trova terreno fertile per esprimere la sua creatività, l’energia per il suo gesto, la luce per i suoi quadri.

Persona riservata, apparentemente timida, di grande spessore umano, il professore Vincenzo De Moro nasce a San Martino di Taurianova, in provincia di Reggio Calabria, il 15 dicembre 1952, dove frequenta le scuole elementari e medie e all’età di 14 anni si trasferisce a Roma dove tuttora vive e opera.

Ha studiato all’Accademia di Belle Arti di Roma, dove si è diplomato nel 1977 in scenografia nel corso tenuto da Toti Scialoja (di cui è stato assistente) ed Alberto Boatto.

Le Opere di Vincenzo sono state esposte in mostre individuali e collettive e i suoi quadri fanno parte di collezioni private e pubbliche.

Visitando il suo sito www.vincenzodemoro.it , è possibile conoscere tutto il suo percorso artistico ed è possibile leggere ciò che hanno scritto di lui autorevoli critici e pittori quali Pratesi, Scialoja e Serafini.

Pubblichiamo alcuni suoi dipinti, con la speranza e l’augurio che un giorno San Martino possa ospitare i suoi quadri affinché ognuno di noi possa intraprendere, con i dipinti di Vincenzo, un viaggio attraverso l’anima che da soli non riusciremo mai a cominciare.

Aggredito 1990 - Tempera su Canapa 100 x 147

Incontro 2007 - Tempera su Canapa 120 x 95

Io No - 97 x 70

Marsia - Tempera su Canapa 115 x 65

Medea - 2003 - Tempera su Canapa 110 x 85