Associazione Socio-Culturale il Castello San Martino - Piazza Principe Umberto Nr. 7 - 89029 San Martino di Taurianova (RC) 

ore 8 del 30 novembre 1939 San Gaetano Catanoso arrivò a San Martino

Padre Catanoso e le Suore Galante 30 novembre 1939

di Domenico Caruso

 

La proclamazione a Santo di Padre Gaetano Catanoso, in un momento così drammatico per la nostra Terra, ha segnato una data indelebile nella millenaria storia della Chiesa reggina. Alla guarigione miracolosa  di una Suora Veronica, che il 4 maggio 1997 ha confermato l’eroicità delle virtù del servo di Dio, è seguito l’altro evento scientificamente inspiegabile della signora Anna Pangallo, ristabilitasi dopo essere stata in coma per una rara forma di meningite. Così, dopo la beatificazione operata da Giovanni Paolo II Il Grande, il suo successore Ratzinger  ha decretato la canonizzazione di Catanoso.

Ritengo superfluo soffermarmi a lungo sull’eccezionale figura del nostro conterraneo, assurto all’onore degli altari a motivo della sua umiltà e della totale dedizione di sé al prossimo, anche se per la prima volta ad un semplice prete diocesano è stato riconosciuto un carisma testimoniato e vissuto fin dalle origini.

Gaetano Catanoso nacque a Chorio di S. Lorenzo (RC) il 14 febbraio 1879 e, compiuti gli studi seminaristici, venne ordinato sacerdote agli inizi del secolo. Nel giorno della sua prima Messa, il 20 settembre 1902, ha reso noto nel ricordino (anche in mio possesso) - distribuito a parenti e amici chiamati a far parte della festa - il programma che avrebbe osservato per tutta la vita: «O buon Gesù..., la gioia ineffabile, che oggi inonda l’animo mio, non venga mai meno, sì che io resti acceso del tuo divino amore, e mi conservi sempre tuo degno ministro, sino alla morte».

Per due anni fu nominato Prefetto d’Ordine in seminario, quindi parroco a Pentidattilo,  zona molto disagiata, dove rimase per 17 anni sino al maggio 1921. Qui, come ricorda Mons. Aurelio Sorrentino nel dimostrare la fermezza di carattere del Padre, si verificò un caso di manzoniana memoria. Nella casa canonica si presentò un delinquente per intimargli di non celebrare all’indomani un matrimonio. Ma Catanoso sostenne che avrebbe compiuto il suo dovere ad ogni costo e, incredibile ma vero, la sera dello stesso giorno l’uomo che lo aveva minacciato, vinto dal rimorso, tornò a chiedere perdono.

Nel centro della zona ionica il sacerdote intraprese un’intensa missione spirituale ed una lodevole opera di promozione umana e sociale. Visitava e stava vicino alle famiglie, senza pretendere nulla per i matrimoni e le esequie; col catechismo insegnava ai bambini a leggere e scrivere; per i giovani che non potevano frequentare la scuola organizzò quella serale. Là maturarono gli ideali ed i progetti che realizzerà con sacrificio.

Nel 1918 venne a conoscenza, tramite il canonico Salvatore De Lorenzo, dell’Arciconfraternita del Volto Santo di Tours in Francia che aveva come finalità la riparazione e l’anno successivo - autorizzato dall’Arcivescovo di Reggio - anch’egli istituì canonicamente la Pia Unione (o Confraternita) del Volto Santo con sede a Pentidattilo e trasferita nel 1950 a Reggio Calabria. Le suore che vi fecero parte si chiamarono, appunto, Figlie di S. Veronica - Missionarie del Volto Santo. Le prime vestizioni avvennero il 24 novembre 1939. Il Padre le esortava: «Le figlie del popolo devono educare i figli del popolo, perché solo tra i poveri si possono capire le reciproche necessità». Catanoso volle, infatti,  che le suore raggiungessero i luoghi più sperduti per dedicarsi agli asili, al catechismo e al servizio pastorale nelle parrocchie. La vita della Congregazione fu tormentata e si dovettero superare molte difficoltà, anche di carattere economico, prima che si assaporassero i buoni frutti. A cominciare dal 1935 sorsero nei paesi poveri e rurali le prime scuole materne; i laboratori di cucito e ricamo, come incontro della gioventù, svolsero nei paesi di montagna una funzione di risveglio religioso e di progresso civile. Anch’io, durante quegli anni, a S. Martino di Taurianova, in una di quelle scuole materne ho ricevuto dalle Suore Veroniche un’educazione d’ispirazione evangelica. Pertanto oggi, con legittimo orgoglio, ho gioito nell’assistere alla santificazione del Padre che tante volte ho visto, ascoltato e toccato con mano.

I legami di Catanoso con il nostro laborioso paese erano molto forti, poiché ben quattro sorelle Galante sono state consacrate Suore del Volto Santo: Melania (deceduta il 29/11/2000), Teresina (trapassata da claustrale  il 5/9/1973), Maria Benedetta (deceduta il 24/6/2007) e Severina. Un’altra congiunta, Suor Maria Giovanna, fa parte delle claustrali del Monastero della Visitazione a Taurianova, mentre Suor Lucia del SS. Sacramento - dopo la consacrazione ed i voti ottenuti il 1° ottobre 1996 - ha raggiunto il Cielo il 3 febbraio 1997. Gli incontri del Padre a San Martino furono frequenti e talvolta il religioso trascorreva da noi l’intera giornata pernottando in loco.

Dalla testimonianza della signorina Angelina Varone ho ricostruito la prima visita di Catanoso a S. Martino. Erano le ore otto del 30 novembre 1939 allorquando, con l’autobus di linea, giunse nel paese il Padre accompagnato dalla Superiora Suor Marianna, da Suor Lucia e da Suor Domenica. Ad attenderli vi erano il rev. Arciprete D. Giulio Celano e la nipote sig.na Vittoria Celano, nonché le signorine Maria Molina e Angelina Varone con la sorella Adele ancora bambina. Catanoso si avviò subito in Chiesa a celebrare una Messa solenne per i fedeli che gremivano già il luogo sacro. Al termine, in compagnia del parroco don Giulio,  prese possesso della casa preparata per le sue suore che diedero inizio al una proficua azione missionaria.

Dopo qualche tempo vennero aperti anche la scuola materna per i bambini del paese e il laboratorio di ricamo per le signorine. A maggiore sostegno fu mandata da Reggio anche Suor Teresa, dalla quale io ho appreso le prime conoscenze religiose. Di tanto in tanto la Madre Generale, Suor Maria Gabriella, giungeva dal capoluogo calabrese a salutarci con il suo affabile sorriso. Il seme gettato cominciava a dare copiosi frutti e sbocciarono pure le prime vocazioni.   L’11 gennaio 1941 due postulanti del luogo indossarono l’abito religioso e qualche mese dopo, il 21 marzo, direttamente dalle mani del Padre fra la commozione generale le stesse ricevevano il velo davanti all’altare. La suggestiva cerimonia ha lasciato il segno nella nostra memoria collettiva.

Nel 1921 Padre Gaetano venne trasferito alla parrocchia della Purificazione (Candelora) di Reggio dove rimase fino al 1940. Ivi proseguì l’intensa attività di evangelizzazione, prima che l’Arcivescovo Mons. Montalbetti lo nominasse Canonico Penitenziere della Cattedrale.

Trascorse gli ultimi anni, sofferente nel fisico ma lieto in spirito, nella stanzetta che si può ammirare presso l’Istituto delle sue suore al Rione Spirito Santo, dove si spense il 4 aprile 1963 dopo aver rivolto le ultime parole di ringraziamento al Signore: «In te, Domine, speravi, Gesù, Maria, Giuseppe».

Padre Catanoso, una delle personalità più significative della nostra Regione, si fece dunque sempre carico delle sofferenze altrui, consapevole con S. Gregorio di Nissa che: «L’uomo è il volto umano di Dio».

Tale è la verità ripetuta alle migliaia di fedeli convenuti nella splendida Piazza S. Pietro da Giovanni Paolo II il giorno della Beatificazione: «Avete avuto, molti di voi, la fortuna di conoscere un Padre che riempiva dei contenuti più alti questo termine. Quanti lo incontravano sentivano in lui il profumo di Cristo».

Solo seguendo le orme della sua coraggiosa testimonianza d’amore possiamo realizzare il nostro riscatto morale e civile.

 

   

Fra i numerosi servizi su Padre Catanoso, pubblicati da Domenico Caruso, segnaliamo:

 

1)      Eventi - “Padre Catanoso” - Beatificato il 4 maggio - “Storicittà” - Rivista d’altri tempi - Lamezia Terme (CZ) - Anno VI n. 59 - Maggio 1997.  

2)      I nostri personaggi illustri - “Padre Gaetano Catanoso, esempio di vita” - “La Piana” - mensile di informazione locale - Palmi (RC) - Anno III n. 5 - Maggio 2004.

3)      Personaggi illustri calabresi - “Padre Gaetano Catanoso” - “La Ciminiera” - Ieri, Oggi e Domani - Periodico di cultura del Centro Studi Bruttium Catanzaro - Anno IX, 2004 - n. 4/6.

4)      Accadimenti - “Quando San Gaetano Catanoso fu a San Martino” - “Arianova Metropolipiana” - Mensile di informazione - Taurianova (R.C.) - Anno X n. 55 - Ottobre-Novembre 2005.

5)      Figli di Calabria - “Padre Catanoso, un Santo del nostro tempo” - “Calabria Letteraria” - Rivista mensile di cultura e arte - Longobardi (ed ora Fiumefreddo Bruzio) CS - Anno LIII n. 10/12 - Ottobre/Dicembre 2005.

 

Le foto

Padre Catanoso.jpg

San Gaetano Catanoso

 

Alloggio per Catanoso-111.jpg

la casa di proprietà della fam. Galante dove alloggiava Padre Gaetano Catanoso

 

suore galante.jpg

foto ricordo delle suore Galante - da sinistra verso destra - Severina, Melania (dec.), Maria Giovanna, Agnese (dec.) e Benedetta (dec.).

 

 

Associazione Socio-Culturale il Castello San Martino  Piazza Principe Umberto  Nr. 7 -  89029 San Martino di Taurianova (RC) P.I.02338260801

Informativa Cookie