Associazione Socio-Culturale il Castello San Martino - Piazza Principe Umberto Nr. 7 - 89029 San Martino di Taurianova (RC) 

La festa del nostro Protettore dell’11 novembre 1917

Il “Miracolo”

 

di Domenico Caruso

 

San Martino è anche Patrono dell’omonimo paese che, prima di  appartenere al Comune di Taurianova (R.C.), ha rivestito un ruolo determinante nella storia d’Italia. La maestosa sacra effigie, conservata nella Chiesa parrocchiale risale all’800 e rappresenta un giovane cavaliere nell’atto di  tagliare con la spada la sua clamide per dividerla con un povero. È opera dello scultore don Francesco De Lorenzo della vicina Varapodio. Il sacerdote, che aveva impiegato oltre tre anni per realizzarla nel legno, se ne era tanto innamorato da contemplarla giorno e notte. Perciò, quando i cittadini di S. Martino che l’avevano commissionata si recarono a ritirarla, dal balcone invocava a gran voce Martino affinché non si separasse da lui. L’artista provò tanto dolore nel vedere allontanarsi la sua creatura che da lì a poco s’ammalò e presto andò a raggiungerla in Cielo per ammirare in eterno il Suo volto radioso. I sammartinesi hanno sempre amato il glorioso Santo ed anche nei periodi di calamità ne hanno solennizzato la ricorrenza.

Ciò è confermato dalla testimonianza di mio padre, Rocco Caruso, che in una sua pubblicazione del 1959 afferma:

«La tradizione storica della festa nel 1917 solo per volere del Santo non si spezzò. Infatti, il 10 novembre di quell’anno il sig. Girolamo Muratori, delegato sindaco del paese, turbato per il furente incalzare della guerra mondiale, aveva stabilito di sospendere la celebrazione. Allora S. Martino, che gradiva nei giorni della Sua ricorrenza l’avvicinamento delle anime perché potessero riconciliarsi con Dio, andò dal sindaco per farlo desistere dall’inopportuno proposito. La sera stessa [...] apparve anche al sig. Vincenzo Romeo, uomo benestante, molto devoto al Santo e capo del comitato per i festeggiamenti. Mentre quest’ultimo stava all’aperto, nel fondo Chiusa-Ciani [...], fu abbagliato da una luce eccezionale che l’indusse ad inginocchiarsi. Riavutosi, alzò lo sguardo per osservare il fenomeno [...] e rimase sbalordito per l’improvvisa presenza di un cavaliere circondato da un’aureola soprannaturale. Il misterioso personaggio l’invitò, quindi, a prestare la sua opera affinché la festa patronale si svolgesse come gli anni precedenti.

Cessata la visione, il Romeo si sollevò e sconvolto si recò a casa del sindaco per riferire l’accaduto e stabilire sul da fare. Ma con grande meraviglia, giunto dal Muratori lo trovò inginocchiato dinanzi all’immagine del Santo che implorava la benedizione. Entrambi si portarono dal rev. don Giulio Celano ed esposti i fatti [...] decisero di aprire subito la chiesa e al suono delle campane invitare i fedeli alla preghiera, come segno di pentimento e di omaggio all’eccelso Santo».

Anche nella vicina Drosi di Rizziconi i fedeli sono particolarmente devoti al loro Patrono San Martino, il cui artistico simulacro si custodisce nella storica chiesa a Lui dedicata.

 

(Da: Domenico Caruso, Martino di Tours - Il Santo della Carità - Centro Studi “S. Martino” - S. Martino (R.C.) - Novembre 2007).

 

 

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