Associazione Socio-Culturale il Castello San Martino - Piazza Principe Umberto Nr. 7 - 89029 San Martino di Taurianova (RC) 

Martino Luverà

 

Martino... abbiamo voluto riservarti un posto nei "sammartinesi" nel mondo.

Hai lasciato San Martino, per cercare fortuta altrove, come tanti sammartinesi.

Per questo meriti un posto d'onore.

Perchè sei stato e sarai per sempre, un "sammartinese" nel mondo.

 

Il video della fiaccolata

 

San Martino 20 novembre 2010 Fiaccolata in memoria di Martino Luverà from ass castello on Vimeo.

 

Foto

 

 

 

 

 

Discorso tenuto in piazza a San Martino sera del 20 novembre 2010

Caro Martino,

quando un paese aspetta una festa vive con trepidazione l’attesa,è carico di aspettative,e di speranze anticipando i momenti che vivrà,assaporandone  quasi le sensazioni.

E poi, quando la festa è passata ci si rende conto che è stato molto di più di quanto ognuno di noi si era immaginato e aveva sperato.

Questo era ,è ,e forse sarà la Festa del nostro amato Patrono San Martino.

Lo è per il sammartinese residente,ma l’ho è altrettanto per chi da San Martino si è allontanato.

E quando la nostalgia assale il cuore di chi a san Martino non vive più,arriva magica, la festa che da sempre richiama chi ha nel cuore questo paese e il nostro amatissimo Santo.

Questi erano probabilmente i tuoi sentimenti Martino e della tua famiglia,rivivere con gioia un momento di grande fede:la devozione a San Martino.Ed ecco che si ritorna

Come sei ritornato tu , Martino con papà Antonio, mamma Nicoletta e Maria, tua sorella..

Solo che la gioia è divenuta tragedia ,per Martino,strappato crudelmente ai suoi affetti,e a cui è stato impedito un futuro.

Per la sua famiglia che si è vista recidere da mano crudele,

un figlio ,un fratello ,un nipote,un cugino con tutto quello che nella sfera degli affetti questi termini possano rappresentare senza però riuscire a esprimerne la vera portata.

Ma allora ci chiediamo come può qualcosa di così bello e importante,come  ritornare nella propria terra, trasformarsi in tragedia?

Come può,un ragazzo buono, onesto ,innocente rimanere vittima di quello che con l’onestà e l’innocenza nulla a che vedere?

Perché ancora una volta la Calabria deve avere gli onori della cronaca,le prime pagine dei giornali ,ma di una cronaca nera, delittuosa che macchia di sangue le sue strade e soprattutto toglie la vita ai suoi figli più meritevoli;quelli che credono nella bellezza della propria terra ?

I calabresi devono sentirsi fieri di appartenere a questa regione, devono potere andare a testa alta e guardare negli occhi ogni interlocutore senza doversi vergognare di dire a voce alta: sono calabrese!

Era così che Martino si definiva!Era così che lo conoscevano i suoi nuovi concittadini del comune di Isolabona.

Ed è così che vogliamo sentirci noi sammartinesi.

Ed è così che vorremmo si sentissero i calabresi tutti.

Sono questi i motivi che ci hanno portato a gridare ,ma con voce silenziosa il nostro :Io non ci sto!

Non ci sto,alla violenza gratuita,al sopruso;all’arroganza di chi nel fare i propri loschi interessi,non guarda in faccia  nessuno,calpestando la dignità di ogni calabrese onesto,e arrivando a togliere quello che è un valore sacro e assoluto:la vita umana.

Come è stata tolta al caro Martino,colpevole solo di esseri trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato.
Noi,di fronte a tutto questo, non possiamo voltarci da un’altra parte,;non possiamo ne vogliamo dimenticare,perché ogni volta che muore un innocente muore anche una parte di noi.

Dinanzi a tanta efferata violenza vorremmo trovare la forza di risollevarci,di sperare e credere nella legge,nella giustizia di tanti uomini retti,che camminano su questa terra vessata e martoriata e,nonostante tutto credono ancora in un domani migliore.

I nostri giovani,hanno diritto ad un futuro,devono poter coltivare la speranza di crescere e migliorarsi anche senza allontanarsi dalla propria terra d’origine.

Ma se anche un domani dovessero allontanarsi dalla Calabria non deve essere tolto loro il diritto e il desiderio di ritornarvi,senza mettere però a repentaglio la propria vita.

Diritto,questo, negato a Martino.

E come è stato tolto a mamma Nicoletta e a papà Antonio ai quali

.è stata falciata violentemente ogni radice con questa splendida e tribolata terra.

I quali hanno deciso di non ritornare più in Calabria perdendo così gli affetti dei propri cari che,vivono qui,e negandosi l’orgoglio di essere calabresi.

A loro e alla cara sorella Maria, noi indirizziamo le nostre preghiere affinchè la misericordia divina dia sollievo al loro immenso dolore.

Con l’aiuto di un angelo speciale ,Martino,che crediamo li guarderà dall’alto dei cieli.

E al quale noi ,cittadini di San Martino ,vorremmo poter credere che il sacrificio della sua vita non sia stato vano.

Per non dimenticare!

Noi non ti dimenticheremo.

Ciao Martino, i tuoi concittadini.

 

Testo di Tita Raco

 

dice il Signore

“che è il più piccolo fra voi questi è grande”

LC ‘9, 48b

Carissimo Martino,

con orgoglio e dignità hai partato il nome del nostro grande Patrono, che, pur lontano, hai portato sempre nel cuore,e sei accorso per festeggiarlo con noi…

E lui il nostro grande Martino, in quella fatidica sera ti ha stretto al Suo cuore e ti ha presentato all’Altissimo come suo figlio prediletto…

Grazie Martino,

per l’amore che hai nutrito per il nostro piccolo ma tanto caro paese,

per il candore dei tuoi occhi,

che non hanno mai conosciuto l’odio e il rancore,ma rispecchiano l’innocenza del tuo cuore…

Dalla Città Santa, dove con il nostro grande Patrono San Martino, sei nella pace eterna

Sorridi ancora,

ed insegna l’amore a Dio,ai fratelli e alla nostra cara terra.

I Gruppi Parrocchiali, le Associazioni Culturali e tutti gli abitanti del tuo caro e amato paese San Martino.

 

 

Lettera dell'Associazione Libera

 

 

Comunicato stampa

 

Libera su Omicidio Palmi, operaio ucciso per errore

 

Vicinanza e solidarietà concreta ai familiari di Martino Luverà, altra vittima innocente colpevole solo di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato.

 

"Ancora una vittima "innocente" colpevole solo di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato. Libera,  insieme alle centinaia di familiari vittime innocenti delle mafie che della memoria hanno fatto una delle ragioni del nostro impegno quotidiano ci stringiamo in un forte abbraccio ai familiari di Martino Luverà.

La morte di Martino è una ferita profonda che chiede verità e giustizia e deve essere uno stimolo perché la gente comune si scuota e si impegni. La Calabria è una terra meravigliosa, ed i cittadini calabresi anch'essi meravigliosi, devono trovare sempre di più il coraggio di ribellarsi e non soggiacere alle tante e diverse forme di  potere "

 

15 novembre 2010

 

 

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