Associazione Socio-Culturale il Castello San Martino - Piazza Principe Umberto Nr. 7 - 89029 San Martino di Taurianova (RC) 

 

 

Francesco Antonio De Marco

il venditore di stoffe in una foto d'epoca

 

 

Maria Concetta Sofi

in una foto degli anni 50

Quando l'amore non ha limiti...

Il travestimento del forestiero per sposare la bella Sammartinota vista al mercato

Si traveste da donna per conquistare la sua amata

di Martino De Marco

Era una giornata di maggio del 1885 quando Francesco Antonio De Marco (detto Cicciu) venditore ambulante di Sambatello, paesino sospeso su un gradone dello stretto sopra Gallico, arrivò a San Martino per vendere le stoffe che portava sul calesse trascinato da un cavallo. Quel giorno al piccolo mercatino del paese stava per accadere qualcosa che gli avrebbe cambiato la vita. Verso le dieci di mattina una bella Sammartinota arrivò in piazza accompagnata dalla madre e dalla zia per scegliere delle stoffe da ricamare che avrebbero fatto parte del suo corredo da sposa. Francesco De Marco era un bel giovane alto quasi un metro e novanta e dallo sguardo fiero e rassicurante. Aveva un fazzoletto annodato al collo, giacca, gilè e orologio a catena. I loro sguardi si incrociarono per qualche attimo sfuggendo alla stretta guardia della mamma e della zia che contrattavano arcignamente con il giovane forestiero. Fu come un lampo a ciel sereno che sconvolse i loro cuori. In quell’attimo Francesco decise che tra tutte le belle calabresi che aveva visto nella provincia quella sarebbe stata la donna della sua vita. Dopo che le tre donne si allontanarono chiese informazioni sulla ragazza a uno dei malandrini con un grosso fazzoletto al collo che controllava il mercato. Gli fu risposto che la ragazza si chiamava Concetta Sofi era già stata notata dai figli dei capi massari in paese e di lasciar perdere se non voleva guai. Francesco ritornò a San Martino il mese dopo. Finito il mercato si incamminò verso la casa di Concetta e chiese di parlare con il padre al quale spiegò di avere visto la figlia e di avere intenzioni serie. Il padre di Concetta prese tempo per dargli una risposta non conoscendo il forestiero e a quei tempi le informazioni riguardanti le persone erano molto importanti. Mentre si apprestava a ritornare verso Sambatello, Francesco De Marco venne aggredito nella via principale di San Martino da quattro uomini armati di bastoni e coltelli che lo conciarono male e gli intimarono di non farsi più vedere a San Martino. Francesco dopo l’imboscata riuscì a stento a tornare a casa, costretto anche a fermarsi ai Piani della Corona per qualche giorno per recuperare le forze e farsi medicare le ferite. Nel frattempo, deciso a tutto, gli venne in mente un piano per tornare a San Martino, vendicarsi sugli assalitori e sposare la ragazza. Ritornò nella Piana una sera di settembre travestito da donna e all’imbocco del paese vide alcuni degli uomini che l’avevano picchiato che sorvegliavano  l’ingresso del paese. A quei tempi per entrare in paese, per i forestieri ci voleva il permesso dei malandrini locali. Ci si doveva sottoporre ad una serie di domande obbligate come: Chi siete? Da dove venite? Che volete? A chi appartenete? Francesco si avvicinò al gruppetto e quando fu vicino tirò fuori un bastone e ne colpì uno che cadde al suolo, il terzo estrasse un coltello ma non fece in tempo ad usarlo perchè fu colpito anche gli al braccio ed alla testa. Il terzo venne puntato da Francesco con una pistola di tipo garibaldino che aveva ereditato dal padre. Francesco buttò la veste e disse agli uomini come si chiamava e da dove veniva e che la sua famiglia era conosciuta, rispettabile e onorata. Di essere tornato per vendicare l’affronto e che voleva chiedere a Nino Sofi di voler sposare la figlia. A quel punto solo un rifiuto della ragazza lo avrebbe convinto a desistere dal proposito. Venne chiamato il padre di Concetta e insieme andarono verso la sua abitazione. La cena stava per essere servita e quella sera venne aggiunto un pugno di pasta in più per il forestiero come si diceva dalle nostre parti. Alla ragazza venne chiesto se voleva sposare Francesco e lei assentì. Il vino di San Bartolo, pane di casa, un pezzo di lardo e dei peperoncini fecero da suggello all’impegno preso da Francesco. Si sposarono a San Martino nell’Aprile dell’anno dopo ed ebbero ben 16 figli. Pietro, Sebastiano, Carmelo, Martino vissuto fino a 102 anni e conosciuto da tutti in paese come “zio Martino, ‘U Cavalieri De Marcu” Antonio e Salvatore vissuti anche loro a San Martino, Domenico, Vittorio, Carmela, Giuseppina e Angelina, gli altri cinque morirono infanti. La gente ricorda che Francesco De Marco detto u’ Sambatedotu  (perché veniva da Sambatello) comprava e vendeva arance e terreni (in base alle annate) e produceva spirito dagli agrumi. Ci fu un tempo che ebbe alle sue dipendenze fino a 40 operai. Raccontano che nelle calde sere d’estate amava sedersi sull’uscio di casa a strimpellare con la sua chitarra. Morì a San Martino nel 1948 ma Concetta visse fino al 1961. Le loro spoglie riposano nel cimitero di Jatrinoli nel comune di Taurianova. Tanti dei loro discendenti abitano ancora oggi a San Martino e dintorni e moltissimi sono sparsi per il mondo.

 

 

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